“Nel presente saggio intendo formulare ed esemplificare una legge sulla quantità e l’accento, o tono che fosse – scrive Matteo Bartoli -, dell’ario-europeo o, più precisamente, di una fase ario-europea anteriore alle migrazioni dalla sede preistorica”. L’autore continua sottolineando i vantaggi che il suo contributo critico fornirà all’ecumene degli studiosi di linguistica, sottolineando che…
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