I fondamenti generali della medicina indiana
Vallauri propone una ricerca «limitata ad una succinta ricostruzione metodica del sistema medico indiano», che inizia in queste pagine e che continuerà sulle pagine della stessa rivista l’anno successivo, con l’articolo “La somatologia e l’anatomia indiana”, e negli anni a venire, grazie ad altri due contributi per mezzo dei quali l’autore divise la presentazione della medicina indiana sulla base di un distico che cita all’inizio del testo, nel quale sono presentati i quattro più noti studiosi di medicina dell’India antica: Madhava, Vaghbata, Susruta e Caraka. Vallauri chiarisce che solo tramite l’enunciazione dei fondamenti della medicina è possibile comprendere alle materie successive e si sofferma nella trattazione sulla descrizione dei tre umori principali (vento, bile, flemma) e dei sette elementi (chilo, sangue, carne, grasso, ossa, midollo, seme) per come sono stati studiati ed esposti nei testi medici indiani e nelle interpretazioni degli stessi da parte di studiosi occidentali, tra cui il suo maestro Julius Jolly. Infine l’autore presenta il concetto di malattia e di cura secondo gli antichi testi indiani e conclude poi con un approfondito accenno alla chirurgia e agli strumenti usati per applicare le sue tecniche, poiché, come scrive lo stesso Vallauri: «Si è pur accennato in maniera rapida ma, per quanto è stato possibile, precisa, alla chirurgia, giacché questo ramo speciale della scienza medica non costituisce una sezione a sé negli antichi trattati medici indiani; anzi in taluni di questi esso è taciuto del tutto. I concetti più importanti dovevano pertanto essere fissati in questo saggio…».
Archivio di Storia della Scienza
Roma (1921)