Vittore Pisani (1899-1990) fu professore di glottologia a Milano dal 1938 al
1964, dopo aver ricoperto lo stesso incarico a Firenze e a Cagliari. Si dedicò a
studi sul sanscrito in seguito alla laurea in Lettere, ottenuta alla Sapienza di
Roma, e applicò le sue ricerche all’ambito delle lingue indoeuropee, con
particolare riferimento al vedico. Nei suoi numerosi scritti Pisani dimostrò
vivo interesse riguardo al lessico e alla sintassi vedica, in cui trovò elementi
rilevanti per la ricostruzione delle lingue indoeuropee, seguendo l’esempio di
Franz Bopp, che aveva ispirato i suoi studi. Lo studio della novellistica
indiana fu, per Pisani come per altri indologi italiani che lo avevano
preceduto, un ambito di interesse significativo per le stesse ragioni che
crearono i presupposti della sua attenzione allo studio del vedico e del
sanscrito, mentre assai meno rilevante fu il suo contributo a ricerche in ambito
filosofico. I suoi studi, nel 1940 lo portarono a concludere che il modello
della narrazione a resoconti caratteristico dei romanzo indiano, deriva da un
imprestito culturale ellenistico-romano. Se la lingua dei Veda condusse Pisani a
ritrovare elementi significativi riguardo all’evolversi delle lingue
indoeuropee, il confronto tra letterature gli dimostrarono la genesi degli stili
letterari.