Luigi Heilmann (1908-1988), fu un linguista italiano, docente di glottologia dal 1956, prima a Cagliari, per un solo anno, poi a Bologna, dove rimase sino al collocamento fuori ruolo, nel 1981. Nella stessa Università fondò il Centro interfacoltà di linguistica teorica e applicata, oggi intitolato a suo nome. La sua carriera era iniziata a Pavia come studente di Luigi Suali e del glottologo Gino Bottiglioni. Si era quindi specializzato anche in studi di carattere orientalistico. Interessato a indagini linguistiche riguardo al sanscrito e al greco, durante la sua carriera si occupò brillantemente anche di dialettologia, con studi mirati alla conoscenza del ladino. Heilmann fu attivo promotore di iniziative volte a rinnovare gli studi linguistico-glottologici, fondando anche riviste come Lingua e stile (1966), insieme a Ezio Raimondi, e Studi italiani di linguistica teorica ed applicata (1972). Luigi Heilmann ha il merito storico di aver rinnovato con acutezza e coraggio la linguistica italiana – troviamo scritto nel suo necrologio -, introducendo in Italia lo strutturalismo, un orientamento metodologico che avrebbe informato di sé il campo delle scienze umane, espandendosi via via dall’originaria matrice linguistica; un suo libro fondamentale è ‘La parlata di Moena [Trento] nei suoi rapporti con Fiemme e con Fassa: saggio fonetico e fonematico’(1955), la prima grande opera dello strutturalismo italiano che, così di un balzo, si portava a livello europeo”.