La somatologia e l’anatomia indiana
Il secondo dei quattro testi redatti per illustrare la materia medica indiana, uscì a distanza di un anno dal primo, ancora sull’Archivio di Storia della Scienza, e tale sarebbe stato il destino dei due contributi successivi, anch’essi conservati nella raccolta di opuscoli di Luigi Suali. Mario Vallauri tratta la somatologia e l’anatomia secondo i testi in sanscrito scelti per esaminare la materia fin dal primo articolo sull’argomento. Il termine sartra, Vallauri sceglie di tradurlo con «somatologia», per rilevare immediatamente, anticipando il tema del futuro contributo sulla patologia: «Così la patologia e la somatologia si disputano a vicenda il primato nella successione logica degli argomenti speciali medici, svolgono la prima quella parte di trattazione senza di che la scienza medica non avrebbe motivo di essere, e descrivendo e indagando la seconda sulla costituzione dell’organismo umano ch’è l’oggeto necessario all’esercizio della medicina». E ancora, secondo Vallauri: «risulta evidente che la somatologia non si limita allo studio analitico-descrittivo del corpo e delle sue parti, ma che essa è essenzialmente indagine storica sull’organismo umano,come quella che ricerca lo sviluppo genetico di detto organismo in mezzo all’universo, e le leggi fisiologiche che regolano l’eterno sussistere della specie che pur si rinovella di generazione in generazione».
Archivio di Storia della Scienza
Roma (1922)