Le notizie riferite a Bianco D’Ormea sono assai esigue. Attivo di certo tra
gli anni ’30 e ’40 del Novecento, poche sono le pubblicazioni di carattere
indologico, in genere traduzioni eseguite dall’autore e pubblicate a proprie
spese su tirature molto limitate; oltre alla raccolta Il poema demoniaco,
ritroviamo solo un altro titolo, la traduzione del poema Ritusanhara
attribuito a Kalidasa pubblicato nel 1934 sulle pagine della rivista
Leonardo, precedendo di pochi anni il Rakshasakayam, ma uscito
anch’esso in tiratura limitata per volontà dell’autore. Di certo D’Ormea fu
apprezzato interprete della cultura coeva, come pare dimostrare il breve
componimento poetico Lo stemma di Bologna pubblicata nel 1931 sulla
rivista Il Comune di Bologna e dedicata al direttore della Biblioteca
dell’Archiginnasio Albano Sorbelli.