Giacomo Braun (1876-1942), figlio di Guglielmo Braun, direttore del Ginnasio Liceo Triestino, compì gli studi ginnasiali conseguendo la maturità nel 1894. Si laureò poi in filologia germanica a Vienna nel 1898. Docente alla Civica Scuola Reale Superiore di Trieste, per venti anni si occupò della biblioteca dell’Istituto Tecnico comunale “Galileo Galilei”. Nel 1912 ricevette l’incarico di continuare la revisione dei documenti del Codice diplomatico triestino da Attilio Hortis, direttore della Biblioteca civica di Trieste per cinquant’anni, a partire dal 1873. Nel 1920, in seguito alla morte di Jacopo Cavalli, Braun fu quindi nominato all’ufficio onorario di conservatore aggiunto dell’Archivio Diplomatico del Comune, su proposta dello stesso Hortis. Nel 1922 vinse il concorso per direttore della Biblioteca Civica e il 20 gennaio di quell’anno prese servizio fino all’anno della sua morte. Nel 1924 venne nominato Ufficiale della Corona d’Italia e da quell’anno tradusse, per il Comune di Trieste, tutti gli atti di stato civile redatti in lingua inglese, spagnola, portoghese e rumena. Sempre negli anni Venti venne più volte nominato commissario d’esame in varie scuole del territorio, oltre che essere incluso nella commissione giudicatrice per il posto di conservatore del Civico Museo di Storia Naturale del Comune di Trieste. Nel 1926 la Giunta Municipale del Comune di Trieste decise di unire l’Archivio Diplomatico e la Biblioteca Civica, e di conseguenza Braun fu nominato conservatore dell’Archivio stesso. Nel corso della sua carriera collaborò all’”Archeografo Triestino” e fu socio dell’Associazione Italiana Biblioteche dalla sua costituzione (1930). Nel 1934 la Soprintendenza bibliografica per le Venezie lo nominò Ispettore bibliografico onorario per il comune di Trieste, incarico che mantenne per due trienni consecutivi. Fu soprattutto un germanista e in tali vesti collaborò con Matteo Bartoli alla stesura della traduzione dal tedesco della Grammatica storica della lingua italiana di Wilhelm Meyer-Lübke.